L'ANALISI
LINEA CREMONA CREMA TREVIGLIO
02 Maggio 2018 - 20:47
MILANO - Il giorno dopo aver ricordato le tre vittime del disastro ferroviario di Pioltello, i sindaci della linea ferroviaria Cremona-Crema-Treviglio, martedì 2 maggio sono stati ricevuti a Milano dai vertici di Rete ferroviaria italiana, la società che ha la responsabilità della sicurezza e della manutenzione di binari, passaggi a livello e impianti. Il mese scorso erano già stati, sempre insieme ai rappresentanti del comitato pedonali cremaschi, ad un faccia a faccia con l’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè. A dirigenti e tecnici di Rfi hanno ribadito le loro pressanti richieste in merito a garanzie sulla sicurezza dei convogli e della tratta. Anche stavolta, come già in aprile, hanno ricevuto rassicurazioni piuttosto generiche: chiedono dunque l’intervento dell’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi.
Confermati gli investimenti nel biennio 2019-2020 per l’ammodernamento dell’infrastruttura. Soldi sulla tratta erano già stati spesi anche negli anni scorsi. Restano, però, scambi che si guastano, tilt periodici dei sistemi che regolano la circolazione dei convogli e passaggi a livello che si bloccano: tutti inconvenienti che causano ritardi a catena. Ad essi si aggiungono i treni vecchi che si rompono, lasciando a piedi centinaia di utenti (in questo caso le responsabilità sono di Trenord, società che gestisce il materiale rotabile) senza riscaldamento d’inverno e aria condizionata d’estate. Di recente, era capitato che i pendolari avessero a che fare addirittura con vagoni allagati. C’è poi il problema delle mancate coincidenze pomeridiane e serali per chi rientra da Milano a Crema e Cremona a bordo dei regionali per Brescia e Verona e dunque deve cambiare a Treviglio.
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