L'ANALISI
14 Aprile 2018 - 16:50
CREMA - Può un algoritmo salvare una vita? Sì. E presto sarà realtà, grazie a una ricerca rivoluzionaria che porta la firma di un cremasco doc. Alfio Quarteroni, matematico di Ripalta Cremasca e cittadino del mondo, ha raccontato sabato mattina — in un teatro San Domenico gremito da 400 spettatori — i dettagli del progetto che l’Unione europea ha finanziato per due milioni e mezzo di euro. Anche se, nato all’università di Losanna (Svizzera), il lavoro sarà sviluppato interamente in Italia, al Politecnico di Milano. iHeart è un modellino matematico e virtuale del cuore del paziente. Ne riproduce «meccanica, processi elettrici e fisici e persino i fluidi», ha spiegato Quarteroni. Ma ha tenuto a precisare: «La matematica non deve sostituire il medico, solo aiutarlo nella conoscenza del cuore e nella valutazione degli interventi necessari».
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