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Inquinamento roggia Rino, Piloni: “La Regione spieghi il motivo dei ritardi”

Interrogazione rivolta al presidente del Consiglio lombardo e al neo assessore per avere informazioni sull’incidente accaduto nella notte del 3 aprile

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

06 Aprile 2018 - 10:27

Inquinamento roggia Rino, Piloni: “La Regione spieghi il motivo dei ritardi”

CAPRALBA/CARAVAGGIO - Un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio regionale e al neo assessore per avere informazioni sull’incidente accaduto nella notte del 3 aprile, con lo sversamento di liquami zootecnici nella roggia Rino, all’altezza del Comune di Caravaggio. La presenta Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd, che si è attivato subito per avere chiarimenti sull’episodio e che considera comunque “positivo il fatto che già oggi Regione Lombardia abbia dato la sua disponibilità a sedersi a un tavolo”. L’inquinamento delle acque e la compromissione della flora e della fauna ittica, causati presumibilmente da un atto vandalico, spiega Piloni nell’atto, “ha interessato oltre al comune di Caravaggio, anche il territorio dell’Alto Cremasco, trascinando schiuma e liquami lungo la roggia in comune di Capralba, nella tarda mattinata, per arrivare sino a Crema a metà pomeriggio”. Ma nonostante l’evento “fosse stato reso noto ad Arpa, nessuna autorità competente in materia ambientale a livello sovracomunale è intervenuta allertando Comuni e Protezione civile nei territori a valle del luogo dell’incidente al fine di attivare un’azione coordinata e congiunta preventiva, utile a limitare i danni ambientali conseguenti allo sversamento in questione”. Piloni ricorda anche “la lettera indirizzata a Regione Lombardia dal sindaco di Crema, con cui denuncia l'assenza di qualsivoglia regia e coordinamento nella gestione di danni ambientali e che la gestione dei danni ambientali non può essere affidata all’azione spontanea e volontaria dei singoli Comuni coinvolti”.

Per questo, richiamando le leggi in materia, il consigliere Pd chiede di sapere “quali siano i risultati delle indagini effettuate da Arpa sui corpi idrici e quali gli effetti dell’incidente sulle condizioni ambientali ed ecologiche dei corsi d’acqua coinvolti; quali azioni siano state messe in campo dalle autorità con competenza in materia ambientale a livello sovracomunale e quali i tempi di intervento dopo la prima segnalazione registrata dagli enti preposti; quali disposizioni e misure siano previste dal vigente Programma di Tutela e Uso delle acque di Regione Lombardia per assicurare il tempestivo intervento, prevenire e ridurre il rischio di diffusione dell’inquinamento delle acque in questi casi; se sia previsto a livello regionale un Protocollo operativo con linee guida da applicare nei casi di inquinamento delle acque superficiali, che individui tempi, ruoli e responsabilità delle singole autorità competenti ad intervenire; se l’assessore non ritenga opportuno che, nella gestione dei danni ambientali, sia Regione Lombardia a dover assumere un ruolo di coordinamento e regia, assicurando la massima informazione agli enti interessati, azioni coordinate e tempestive, al fine di ridurre al minimo i danni ambientali per i territori coinvolti ed i tempi per il ripristino delle condizioni ambientali ed ecologiche dei corsi d’acqua”.

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Commenti all'articolo

  • gianpaolo.filipponi44

    06 Aprile 2018 - 17:22

    Dovrebbe censire e controllare, tutte le autobotti, agricole e stradali. Sappiamo quali sono i limiti dei liquami per gli allevamenti dei suini, e dei bovini e dove devono essere collocati. Quando si eccede oltre questi limiti, cosa fanno gli allevatori ? Lo stesso dicasi dei trasportatori di sostanze chimiche tossiche e velenose, si controlli quanti lavaggi vengono fatti presso i centri autorizzati al recupero delle acque di lavaggio. Di certo non mancheranno le sorprese.

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  • kgraffittarok

    06 Aprile 2018 - 11:34

    ... la regione Lombardia ha evidentemente altre priorità ... le solite vergogne

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