L'ANALISI
21 Marzo 2018 - 07:44
VAILATE La ‘Color Run’, camminata nella quale i partecipanti giocano a colorarsi a vicenda con polveri atossiche, che l’Avis ha organizzato con successo nelle ultime due estati, si farà anche quest’anno. La manifestazione però dovrà cambiare nome per evitare che l’associazione vailatese dei donatori di sangue venga denunciata per plagio dalla RCS Sport (la più nota fra le aziende italiane specializzate nell’organizzazione di eventi sportivi), licenziataria in esclusiva per il territorio italiano del marchio ‘The color run’ in virtù di un contratto con la società americana ‘The Color Run LLC’. Visto l’alto numero di partecipanti (600 sia il primo che il secondo anno) l’eco del doppio boom della Color Run vailatese è giunto alle orecchie di RCS Sport che ha scritto all’Avis parlando di «utilizzo illegittimo della denominazione Color Run Avis» con tanto di «evidente lesione dei diritti di utilizzazione economica del marchio e dell’evento i cui diritti di sfruttamento economico appartengono a RCS Sport».
Lorenzo Ghezzi, presidente avisino, ha risposto ad RCS Sport chiedendo scusa. «La nostra non è un’associazione di malfattori che hanno organizzato la loro attività in modo truffaldino per danneggiare questo o l’altro e volevamo solo propagandare nei giovani la nostra missione associativa. Visto che la manifestazione ha dato il risultato sperato inducendo nuovi ragazzi ad iscriversi all’Avis, vi chiediamo come fare per poter continuare ad organizzare annualmente questa iniziativa senza ledere i vostri diritti».
La lettera di Ghezzi ha colto nel segno. Nessuna azione legale. RCS Sport ha comunicato al presidente dell’Avis che la cosa finisce qui. Anzi, da Milano si dicono pronti anche a collaborare.
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