L'ANALISI
12 Marzo 2018 - 07:59
CREMA - Un «fronte comune, trasversale agli schieramenti politici» e da attuare attraverso un pressing sull’ateneo. Ma non solo: «Vanno percorse nuove strade», che guardino alla ricerca applicata alle tecnologiche cosmetiche e alla meccanica di terza generazione. Il tutto, per salvare l’università cittadina. Prima sfida per i tre eletti al consiglio regionale espressi dal territorio. Vale a dire per Matteo Piloni in quota Pd, per l’uomo della Lega Federico Lena (unico in maggioranza) e il pentastellato Marco Degli Angeli. Sul tavolo c’è il futuro del polo didattico di via Bramante, che rischia di chiudere i battenti dopo oltre vent’anni di presenza e nonostante gli 800 studenti all’attivo, sacrificato sull’altare dell’unificazione del dipartimento d’informatica nella nuova sede milanese di via Celoria. I docenti della costola cittadina della Statale si sono già espressi a favore del trasferimento; ma nel Cremasco sono in molti a dirsi pronti alle barricare, pur di non perdere il distaccamento d’informatica. «Il punto fermo resta la convenzione che ci lega all’università fino al 2020». Per i cremaschi tra i banchi del Pirellone, «ci sono ancora due anni per scongiurare l’addio».
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