L'ANALISI
06 Marzo 2018 - 15:07
Matteo Piloni con alcuni volontari dello staff in sede Pd a Crema
CREMA - Domenica 4 marzo, a un certo punto del pomeriggio, nel pieno dello spoglio, sembrava uno di quelli maggiormente a rischio; lunedì 5 invece, forte di una dote di oltre quattromila voti, è stato il primo sicuro oltre ogni calcolo di sedere in consiglio regionale: sarà uno degli oppositori diretti di Attilio Fontana e della sua giunta, Matteo Piloni. E per questo, già alle nove del mattino, l’assessore comunale cremasco e segretario provinciale del partito ha mostrato la sua soddisfazione. «Sono consigliere regionale, ma che fatica», non ha nascosto i timori del giorno prima. Per poi rivolgere il suo primo pensiero a Gori: «Il vento nazionale ha soffiato fortissimo anche in Lombardia e purtroppo Giorgio non ce l’ha fatta. Ma gli va riconosciuto un grandissimo lavoro, che non può essere disperso. Penso che la Lombardia abbia perso una grandissima occasione». Ma tant’è: «E la mia elezione — torna a se stesso Piloni — in un clima pesante e difficile, è il risultato di un lavoro fatto da tantissime persone che, con il loro sforzo e la loro passione, hanno consentito alla nostra provincia di avere un rappresentante del Pd. Essere risultato il più eletto mi riempie davvero di soddisfazione, ma soprattutto di responsabilità».
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