L'ANALISI
19 Febbraio 2018 - 08:10
CREMA - Si era presa a cuore la situazione di quel 26enne finito in carcere per aver malmenato un medico ospedaliero e aggredito due carabinieri intervenuti per fermarlo. E mai si sarebbe aspettata - come tutta risposta — che a sua volta fosse costretta a chiamare i militari per difendersi dalle minacce ricevute dal padre del giovane. E’ quanto successo all’avvocato Marilena Gigliotti, che giovedì 22 febbraio difenderà il 26enne con alle spalle un passato segnato dalla tossicodipendenza davanti al giudice del tribunale di Cremona nel processo con rito direttissimo. Le accuse nei confronti del giovane sono di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e detenzione abusiva d’arma impropria.
Il 26enne, venerdì pomeriggio, era stato ammanettato dai carabinieri perché voleva vedere a tutti i costi la madre, ricoverata da alcuni giorni in quanto vittima di percosse da parte proprio del figlio. Visita negata perché — come è stato spiegato — la madre stessa non voleva. Di qui la reazione, violenta, del 26enne che in un secondo momento si era ripresentato armato di uno storditore elettrico.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris