L'ANALISI
16 Febbraio 2018 - 08:11
CREMA - Mentre prende corpo lo spettro delle immatricolazioni, trasferite a Milano già da settembre; si rafforza il fronte a difesa del Polo didattico e di ricerca di via Bramante, vale a dire il distaccamento del dipartimento di informatica dell’Università degli studi, aperto 22 anni fa nel quartiere Nord Italia. «Non possiamo che essere al fianco di chi difende un’eccellenza», assicura Gian Domenico Auricchio. E il presidente della Camera di commercio di Cremona si dice «disponibile» ad incontrare Gianluca Vago, quando il rettore discuterà del futuro della sede cremasca con i referenti del territorio.
E sul preannunciato faccia a faccia con il massimo rappresentante dell’ateneo, in scadenza a giugno, gli aggiornamenti sono delle ultime ore. A rivelare che il vertice «non si svolgerà prima delle elezioni di marzo, per evitare strumentalizzazioni politiche», è il consigliere regionale uscente Carlo Malvezzi. Ossia l’esponente cremonese di Forza Italia, in corsa per il secondo mandato, che aveva annunciato, lunedì sera durante l’incontro con i sindaci dell’area omogenea ospitato nella sala degli Ostaggi, la disponibilità di Vago ad un confronto con amministratori e categorie economiche, «prima della decisione definitiva».
«L’università — rimarca nel frattempo Auricchio — a Crema si è insediata in maniera più che positiva. E dal punto di vista della ricerca, per noi rappresenta indubbiamente un supporto. Non si tratta affatto di una duplicazione della realtà milanese».
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