L'ANALISI
14 Febbraio 2018 - 08:11
CREMA - Fronte comune del Cremasco, per scongiurare la chiusura; ma con un sipario, che sembra ormai destinato a calare sull’università cittadina. «I docenti del dipartimento sono stati chiamati ad una consultazione online, sull’opportunità rappresentata dall’unificazione di Informatica a Milano. E si sono espressi per il sì con una maggioranza ‘bulgara’». Ad informare i colleghi del Cremasco sulle ultime nuvole, addensatesi sul futuro del polo didattico e di ricerca di via Bramante, è stato il sindaco, Stefania Bonaldi. E l’ha fatto, su sollecitazione del presidente dell’area omogenea Aldo Casorati, nel corso del confronto con i candidati alle regionali espressi dal territorio, ospitato in un’affollata aula degli Ostaggi del palazzo comunale. A lanciare l’allarme sulla sopravvivenza della sede cittadina della Statale, aperta 23 anni fa negli spazi che un tempo ospitavano l’Olivetti e attualmente frequentata da 800 studenti con un trend in crescita, era stato, da queste colonne non più tardi di sabato, il consigliere regionale uscente Carlo Malvezzi, in quota Forza Italia.
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