L'ANALISI
19 Dicembre 2017 - 07:54
La parrocchia di San Bernardino
CREMA - Prima ne hanno identificato uno, seguendo una pista fatta di voci raccolte nella zona e riscontri cercati con caparbietà. Concentrati i sospetti sul primo giovane, l’hanno convocato in commissariato. E a quel punto, gli uomini della Digos sapevano che, chiudere il cerchio attorno ai tutti i presunti autori delle scritte sui muri contro il parroco di San Bernardino, sarebbe stato solo questione di tempo. Di giorni, per l’esattezza. Alla fine, ad essere denunciati a piede libero dalla polizia saranno in sei: tre maggiorenni e altrettanti minorenni. Il più vecchio ha 24 anni, il più giovane 16. Solo uno vive nel quartiere, dove sagrato e recinzioni sono stati imbrattati con le bombolette spray la notte di Halloween. Disegni osceni, ma anche messaggi espliciti, con don Lorenzo Roncali come unico bersaglio. Un obiettivo che, per la verità, non sarebbe stato identificato dai sei come un ‘nemico’ vero e proprio. Perché i graffiti, ma anche gli inviti al sacerdote ad andarsene, avrebbero semplicemente rappresentato l’epilogo di una notte brava. Una serata, che è costata al gruppetto di amici accuse pesanti: diffamazione e danneggiamento.
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