L'ANALISI
08 Dicembre 2017 - 09:16
SPINO D'ADDA - A fine ottobre, una delegazione spinese — 14 persone, tra cui quattro membri di giunta e una decina di esponenti delle associazioni di volontariato — erano stati nelle Marche, ad Acquasanta Terme, per portare simbolicamente un assegno da 11mila euro (il pagamento effettivo era avvenuto ovviamente con bonifico) in aiuto alle popolazioni terremotate. Soldi raccolti tramite il comitato comunale di solidarietà e attraverso manifestazioni e iniziative promosse in paese dai gruppi di volontariato nel corso dell’ultimo anno. Nei giorni scorsi, l’ente locale ha dato il via libera a un rimborso di 430 euro per i costi sostenuti dai partecipanti alla trasferta: si tratta delle spese per il rifornimento di gasolio ai due pulmini utilizzati — prestati dalla parrocchia e dall’atletica spinese — e per i pedaggi autostradali.
Scoperto il documento che attesta il rimborso, a lanciare un durissimo j’accuse nei confronti della maggioranza di centro sinistra e degli organizzatori della raccolta fondi è l’ex vicesindaco e attuale leader della Lega Luciano Sinigaglia: «Alla trasferta hanno partecipato il sindaco Luigi Poli, il suo vice Enzo Galbiati, gli assessori Emanuela Nichetti e Gianmario Rancati, il responsabile del comitato Pierluigi Tamagni e diversi rappresentanti di associazioni. Trovo inaccettabile il fatto che abbiano fatto solidarietà con soldi pubblici, ovvero si siano fatti rimborsare i costi di gasolio e dei pedaggi autostradali dal Comune. Se si fa beneficenza il denaro lo si mette di tasca propria. Per parte mia, quando ero vicesindaco, non mi facevo nemmeno rimborsare le trasferte istituzionali dal Comune. I 430 euro in questione potevano tranquillamente essere donati ai terremotati. E trovo anche scandaloso che nelle Marche sia andata una comitiva così numerosa».
Il vicesindaco Galbiati replica: «Era corretto che alla trasferta prendessero parte i rappresentanti delle associazioni che hanno contribuito alla raccolta fondi, oltre a noi amministratori comunali. Ci siamo pagati tutto di tasca nostra, tranne autostrada e gasolio. I 430 euro rimborsati sono stati prelevati dal capitolo di bilancio destinato alle iniziative intraprese in favore delle popolazioni colpite dal terremoto».
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