L'ANALISI
25 Novembre 2017 - 09:00
Emiliano e Mattia
AGNADELLO - Emiliano Bonadeo ricorda ogni momento della sua malattia. Un calvario lungo più di due anni e mezzo quello di questo artigiano 45enne di Agnadello che lui stesso ora può raccontare grazie a suo nipote Mattia che a 18 anni gli ha donato il midollo salvandolo da morte certa. Primo diciottenne a donare il midollo nell’Ematologia pavese, Mattia Bonadeo, di Vailate, studente al Pacioli di Crema, affronta il protocollo e l’intervento con coraggio: «I medici – racconta il giovane - mi hanno messo davanti i rischi che avrei potuto correre ma la mia volontà era quella di salvare la vita di mio zio. Non mi sarebbe importato nulla né dei pericoli né dell’invasività del prelievo». Le probabilità di riuscita sono però poche: partono da un 20% che salgono al 50% dopo i risultati della chemio sperimentale. Il trapianto viene effettuato il 13 maggio 2016 ed il miracolo (Emiliano stesso lo definisce tale) accade. Dopo tre settimane l’attecchimento del midollo del donatore è del 97%, dopo due mesi al 100%. Emiliano sta meglio, Mattia si riprende in fretta, supera la maturità e si iscrive ad ingegneria, consapevole del fatto che il suo gesto d’amore abbia salvato una vita.
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