L'ANALISI
15 Novembre 2017 - 07:55
CREMA - Il couscous? No, grazie, non è necessario. Vanno bene anche il risotto allo zafferano e le scaloppine di pollo. Nelle mense scolastiche della città, dove sta per arrivare la novità del menù stagionale, le differenze di abitudini alimentari non sembrano costituire un problema. «I bambini stranieri si adattano afferma l’assessore all’Istruzione Attilio Galmozzi — oppure rientrano a casa per il pranzo». Nelle scuole dell’infanzia, primarie e medie, gli stranieri sono poco meno di 400 su una popolazione di circa 3.000 alunni. «Nelle mense scolastiche — prosegue Galmozzi — la dieta per motivi religiosi esiste, così come esistono quelle per le intolleranze o le allergie alimentari, ma le richieste sono poche. Nell’infanzia e nella primaria quasi tutti i bambini pranzano in mensa; chi non lo fa va a casa. Alla scuola media, invece, c’è un’elevata percentuale di ragazzi (almeno un centinaio) che preferiscono non consumare il pasto in mensa oppure portarselo da casa usufruendo del pasto assistito». Alla media ‘Galmozzi’, queste ultime due opzioni sono molto praticate. Quasi la metà degli alunni si porta il cibo preparato dalla mamma oppure esce da scuola nella pausa pranzo. A Ombriano, invece, nella scuola media ‘Claudio Abbado’, la situazione è molto diversa.
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