L'ANALISI
28 Settembre 2017 - 08:53
Franco e Andrea Antonello, padre e figlio fondatori dell’associazione ‘I Bambini delle fate’
CREMA - I ‘Bambini delle fate’ arrivano in città. Non una favola, ma una realtà già concreta. Al via sul territorio il primo esempio di ‘impresa sociale’. Ben 13 aziende locali (e loro partner nel Milanese) investiranno sul volontariato cremasco, sostenendo — con continuità — i progetti della onlus ‘Mai stati sulla luna?’, per favorire l’autonomia dei bambini autistici. E anche il difficile tema del ‘Dopo di noi’, del futuro di questi ragazzi, una volta che le famiglie non saranno più con loro. A guidare il progetto, l’associazione ‘I Bambini della fate’, fondata in Veneto da Franco e Andrea Antonello, padre imprenditore e figlio autistico protagonisti del celebre romanzo di Fulvio Ervas ‘Se ti abbraccio non aver paura’, che ha sdoganato molti tabù sul tema. Ma come funziona l’impresa sociale? L’azienda può contribuire con una cifra annua di 3mila, 6mila o 12mila euro, versate in piccole rate mensili alla onlus. Di fatto, un investimento sul territorio, benefico. Che porta poi anche un ritorno all’azienda: la somma è interamente deducibile dalla dichiarazione dei redditi (a differenza delle donazioni saltuarie). E ‘I Bambini delle fate’ si impegna a promuovere il progetto — con i loghi dei sostenitori — sulla stampa locale e nazionale.
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