L'ANALISI
10 Agosto 2017 - 10:10
CREMA - Ha effettuato visite private, percependo compensi i nero per 11 anni. Questo a dispetto del contratto con l'ospedale Maggiore di Crema che prevedeva un regime di esclusività. E così la guardia di Finanza della Tenenza di Crema, con il coordinamento del sostituto procuratore di Cremona, Lorenzo Puccetti, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo pari a 180mila euro nei confronti di A.P.G.M., cardiologo 50enne che risulta indagato per peculato e truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Cardiopalmo 2.0 è il nome dell'operazione.
I militari in particolare, in collaborazione con la Direzione Generale dell’azienda ospedaliera e la Sezione di Polizia Giudiziaria - aliquota Guardia di Finanza - presso la Procura di Cremona, hanno accertato come, in base alla documentazione acquisita e alle dichiarazioni rese da oltre 120 pazienti interrogati, il cardiologo pur percependo le indennità accessorie (ammontanti a circa 1.000 euro mensili) legate al contratto di lavoro in regime intramoenia con l’Ospedale Maggiore di Crema, abbia effettuato tra il 2005 ed il 2016 visite erogate privatamente, in violazione del regime di esclusività a favore dell’Ente pubblico, aggirando la struttura di accredito ospedaliera e percependo per le stesse compensi in nero, oscillanti tra i 80 ed i 100 euro a visita.
Non solo, il cardiologo visitava i pazienti utilizzando i locali ed i macchinari dell’Ospedale di Crema. Per tali condotte, a seguito dell’emersione di gravi indizi di reato, nei confronti del medico è scattata la misura cautelare del sequestro per un importo costituito dalla somma di tutte le indennità accessorie illegittimamente percepite dal 2005 al 2016.
Il professionista infine, al quale è stato anche notificato l’avviso di garanzia a seguito della conclusione delle indagini preliminari, verrà segnalato alla Corte dei Conti per il danno erariale procurato all’Ente, e nei suoi confronti verranno successivamente svolti gli opportuni approfondimenti fiscali in relazioni ai compensi indebitamente percepiti.
"L’attività effettuata a tutela della Spesa Pubblica - sottolinea il tenente Gilberto Gerli - evidenzia ancora una volta il ruolo primario per la collettività rivestito dalla Guardia di Finanza, moderno Corpo di Polizia Economico Finanziaria oggi sempre più attento nel circoscrivere dispersioni di denaro all’interno della complessa macchina pubblica ma, soprattutto, nel volgere il proprio operato quotidiano verso tutte quelle condotte criminali che allo stesso modo sono in grado di incidere profondamente sul bilancio nazionale".
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