L'ANALISI
17 Luglio 2017 - 08:06
Una veduta dell’housing sociale dei Sabbioni
CREMA - «Gli inquilini di Casa Crema+ non provvederanno a pagare gli adeguamenti richiesti, fino a che le questioni descritte non verranno definitivamente chiarite e risolte». Lettera firmata da 60 residenti dell’housing sociale del quartiere Sabbioni. La maggioranza assoluta, calcolando un’ottantina di appartamenti affittati, di cui tre destinati a progetti di emergenza abitativa (famiglie in difficoltà). Le ‘questioni descritte’, altrimenti detto, sono da interpretare come l’impennata nel costo degli affitti, i nuovi conteggi sulle spese delle utenze (riscaldamento, acqua, energia elettrica) e quelle accessorie (pulizie, ascensori, condominio). Vale a dire, somme che - seppur ricalcolate dalla proprietà - fanno schizzare le cifre dovute dagli inquilini, per loro stessa ammissione, alle stelle. Tanto da farli diventare insostenibili. In quest’ultimo anno, proteste, assemblee pubbliche, incontri con la proprietà e gestori del fondo sociale, mediazione dell’amministrazione. Ma punto e a capo. E ora la netta presa di posizione degli inquilini, trasmessa tramite lettera ad Investire Sgr (fondo sociale) e, per conoscenza, al Comune e ai presidenti della fondazione Cariplo e Housing (finanziatori del progetto del quartiere). Le famiglie non pagheranno più spese ‘extra’ rispetto a quelle che sono loro richieste dal contratto d’affitto originale. Perché nel tempo, spiegano, «i conti sono cambiati».
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