L'ANALISI
13 Luglio 2017 - 08:16
La presentazione a Pandino del progetto per contrastare la ludopatia tra i giovani
CREMA - La piaga del gioco d’azzardo purtroppo è molto diffusa anche tra i minorenni cremaschi. E spesso la colpa è degli stessi genitori, i primi ad introdurre, magari in modo quasi inconsapevole — «cosa vuoi che sia acquistare un paio di ‘Gratta& Vinci’ insieme a mio figlio» — i ragazzini a questa forma di dipendenza. Lo dimostrano i dati di un’indagine effettuata prima della fine dell’ultimo anno scolastico tra gli iscritti all’istituto Racchetti-Da Vinci: una delle principali scuole superiori della città frequentata ogni anno da oltre mille adolescenti. Comprende i licei scientifico, classico, linguistico e delle scienze umane. Il progetto ‘Selfie’, così si chiamava l’indagine, ha mappato gli stili di vita di 318 ragazzi, in gran parte minorenni. «I dati sono allarmanti — hanno commentato i referenti del servizio delle dipendenze dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Crema — : il 43 per cento di loro ha già avuto esperienze legate al gioco d’azzardo. Sono numeri che superano del 10 per cento la media che si riscontra nell’Unione europea. Addirittura il 75 per cento degli intervistati ha detto di conoscere esercizi pubblici dove permettono anche ai minorenni di giocare con slot machine e videopoker». Si tratta di bar e locali dove i gestori non fanno troppe domande e non controllano certo i documenti d’identità.
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