L'ANALISI
05 Luglio 2017 - 19:23
CHIEVE- Per l’accusa, si faceva pagare dopo anni la merce venduta in nero, contando sul fatto che nessuno avrebbe potuto più dimostrare di aver già pagato. E se non pagavano, i clienti li trascinava davanti al giudice, ottenendo i decreti ingiuntivi. Per la sua attività non ha pagato neanche le tasse e così è riuscito a mettere insieme un tesoro in Italia e all’estero, valutato in otto milioni di euro. Tutto vendendo porte e finestre. Il pm Francesco Ignazio Abbadessa ha chiesto il rinvio a giudizio di Antonio Silvani, di Chieve, in passato titolare di una impresa di infissi per la quale avrebbe anche accumulato un debito erariale di oltre 600mila euro, di sua moglie Cinzia, sua figlia Ambra, la segretaria Gisella Cividino e dell’avvocato Angelo Branchi, legale di Silvani, tutti rimasti coinvolti, un anno fa, nell’operazione ‘Sirge’ della Tenenza di Crema, coordinata dal pm Abbadessa. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’estorsione tentata e consumata, all’evasione fiscale e all’attribuzione fittizia della titolarità di beni.
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