L'ANALISI
24 Giugno 2017 - 08:31
CREMA - Aree dismesse al setaccio, «per evitare che possano trasformarsi in zone di illegalità». E a rimanere impigliato nella rete tesa dagli agenti, nel corso dell’ultima ‘ondata’ di controlli, è stata una vecchia conoscenza degli schedari della polizia, nonostante la giovane età. «Reati contro il patrimonio, in passato», rivela — descrivendolo — il vicequestore Daniel Segre; stavolta, il ventenne italiano, è però finito nei guai per «invasione di edifici». E più precisamente, per aver ricavato la propria dimora in una casa sì diroccata, ma nella quale non sarebbe neppure potuto entrare. Le segnalazioni sulla presenza di giacigli di fortuna, nei capannoni abbandonati che costellano una Crema dalla storia industriale, ormai sono all’ordine del giorno. E quella eseguita nei giorni scorsi, con il supporto delle pattuglie del Reparto prevenzione crimine della Lombardia e della polizia locale, è stata solo l’ultima — in ordine di tempo — delle perlustrazioni degli edifici dismessi eseguite dagli agenti del commissariato di via Macallé. Controlli, intensificati dopo lo stupro consumato in un complesso dismesso, nelle scorse settimane.
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