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Autonomia del Munari, 'schiaffo' dalla Provincia

Lettera del presidente Viola al preside Tadi: «Il dimensionamento non sarà ridiscusso». Per il liceo artistico futuro incerto perché non potrà associarsi ad altri istituti superiori

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

21 Giugno 2017 - 08:53

Autonomia del Munari, 'schiaffo' dalla Provincia

L’esterno del liceo artistico Munari

CREMA - «Il Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2018-19 non verrà modificato. Ce lo ha comunicato nei giorni scorsi la Provincia, con una circolare a firma del presidente Davide Viola che dice di voler confermare gli attuali assetti». A darne notizia è Pierluigi Tadi, dirigente scolastico del liceo artistico Munari. In base alla circolare cui fa riferimento Tadi, la configurazione degli istituti superiori, le loro dimensioni e i corsi offerti non cambierebbero per i prossimi due anni. Se così fosse, per gli amministratori cremaschi che a ottobre scorso si erano battuti per modificare la disomogenea situazione attuale e che si preparavano a dare battaglia in vista del prossimo Piano, sarebbe uno schiaffo non indifferente.
La circolare mette in difficoltà soprattutto il liceo Munari, che da settembre perderà la sua sezione cremonese (circa 350 studenti) e acquisterà il corso grafico dello Staffa (un centinaio scarso di alunni) diventando istituto di istruzione superiore.

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