L'ANALISI
13 Giugno 2017 - 08:25
CREMA - Parola ai testimoni, non solo diretti, dell’aggressione al rondò del cimitero Maggiore. Sono ancora in corso le indagini per risalire ai responsabili dell’episodio di alcuni giorni fa, ai danni di una 32enne. A partire dal riconoscimento dei due ragazzini protagonisti. Sarebbero infatti in corso le operazioni per il confronto fotografico dei sospetti, sia con la vittima che con altre persone presenti quel giorno al rondò. Tra gli altri, anche l’automobilista che, fermo al distributore di benzina, aveva visto la scena e — secondo le prime ricostruzioni — aveva tentato di fermare i due ragazzini in fuga, rimediando a sua volta minacce. I controlli starebbero proseguendo, dopo il primo confronto fotografico proposto in caserma alla vittima, per far quadrare il cerchio tra le riprese delle telecamere di videosorveglianza analizzate dai carabinieri. A quanto è emerso, non sarebbe stata in grado di identificare al 100% il vero e proprio aggressore. Mentre sul complice, pochi sarebbero i dubbi. Nessuna conferma né smentita dalla ragazza aggredita che, contattata, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Anche se, da indiscrezioni emerge che sarebbe importante farsi avanti e provare a riconoscere gli aggressori, se si era in coda al rondò quando tutto è accaduto. Un fatto che aveva avuto luogo in pieno giorno, intorno alle 16,20 del pomeriggio. La vittima C.D, 32enne, stava guidando in direzione del lavoro, quando si è dovuta fermare alla rotatoria, per dare la precedenza.
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