L'ANALISI
08 Giugno 2017 - 08:32
CREMA - Le aree dismesse della città, spesso trasformate in dormitori abusivi da sbandati e senzatetto, passate al setaccio dalla polizia. Non solo l’ex Everest, dove dieci giorni fa si è consumata la violenza sessuale ai danni di una ventenne di Crema, ma anche altri punti critici del territorio. I controlli a tappeto sono scattati all’alba di mercoledì 7 giugno, con l’intento di sorprendere eventuali abusivi ancora nel sonno. A dare disposizioni in merito era stato il questore di Cremona Gaetano Bonaccorso. Ad affiancare gli agenti del commissariato di via Macallè anche i rinforzi del nucleo prevenzione crimine di Milano. Sei le pattuglie impegnate, agli ordini del vicequestore Daniel Segre. Duplice l’obiettivo del commissariato: contrastare l’abusivismo e scongiurare il rischio di nuovi drammatici episodi come la violenza sulla giovane cremasca, perpetrata dal suo fidanzato italiano e da due nordafricani, poi arrestati e tutt’ora in cella. Nessuna traccia di sbandanti, segno che i frequenti controlli dei mesi scorsi, non ultimo proprio quello al cosiddetto ‘eco mostro’ di via Indipendenza, hanno contribuito ad allontanare abusivi e clandestini. Anche il caso della violenza sessuale, che ha riacceso i riflettori sulla situazione dell’ex Everest, ha fatto la sua parte. Chi prima trovava rifugio nei capannoni diroccati, adesso teme di essere identificato dalla polizia.
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