L'ANALISI
08 Maggio 2017 - 08:59
CREMA - La differenziata è al palo. Da cinque anni, di fatto, non aumenta la quantità dei rifiuti che non finiscono in discarica: come noto, più immondizia non viene riciclata, più aumenta il costo di smaltimento per i comuni e, in ultima analisi, per i cittadini. Nell’ultimo lustro, infatti, la percentuale della differenziata è rimasta sostanzialmente invariata, oscillando tra il 72 e il 73%. Nel 2016 aveva raggiunto gli 11 milioni e 478mila chilogrammi, pari al 73,06 per cento di quella prodotta dai cremaschi (il totale della medesima annata era stato di 15.711.284 chilogrammi). «Si potrà rilanciare la differenziata, e con essa l’impegno in favore dell’ambiente, con il nuovo appalto rifiuti ormai assegnato (ancora a Linea gestioni, Ndr) e in fase di organizzazione» ha spiegato domenica 7 maggio l’assessore alla partita Matteo Piloni. Come? «Ad esempio puntando sulla raccolta puntuale — prosegue l’esponente della giunta Bonaldi—: in pratica il cittadino che produce meno secco, paga una tassa rifiuti inferiore. Ciò potrebbe diminuire ulteriormente la percentuale di immondizia non riciclabile che finisce in discarica, consentendoci di elevare la quantità di scarti recuperabili sino all’80%. E’ un obiettivo che crediamo si possa concretamente raggiungere: per questo è stato inserito nel capitolato del nuovo appalto quinquennale».
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