L'ANALISI
12 Gennaio 2017 - 20:34
CREMA - C’è un misterioso delitto su cui fare luce: la moglie di un commodoro della Marina del Reich è stata assassinata nella Francia del 1940, occupata dai tedeschi. Ma, come sempre, i romanzi di Ben Pastor vanno ben oltre la narrativa di genere. L’indagine di Martin Bora, il nobile ufficiale della Wehrmacht creato dalla scrittrice italo-americana, servirà a sciogliere l’enigma scandagliando anche i chiaroscuri della storia, alla ricercadi quel senso di umanità e di giustizia che gli orrori della guerra minacciano di sopraffare irrimediabilmente.
E' questo il 'clima' (letterario e umano) del prossimo Caffè Letterario di Crema che vede protagonista la scrittrice italo-americana (nata a Roma, naturalizzata statunitense, è docente di scienze sociali nelle università Usa) Ben Pastor, che a ogni romanzo del ciclo di Bora cesella con nuove sfumature la psicologia del suo personaggio. Modellato sulla figura di Claus von Stauffenberg, il protagonista del fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944, Martin Bora è colto, elegante, aristocratico, diviso tra il senso di attaccamento alla patria e l’impossibilità di tradire un altro giuramento, ancora più profondo, quello alla sua morale. Rispetta gli obblighi militarima, sottotraccia, denuncia crimini di guerra compiuti dai nazisti e dai loro alleati, difende i perseguitati, si rende inviso alle SS che lo accerchiano, pronte a coglierlo in trappola.
L'appuntamento è per lunedì 16 in sala Bottesini del teatro San Domenico: con inizio alle 20,45 e ingresso libero, la scrittrice presenterà il suo ultimo romanzo 'I piccoli fuochi' (pubblicato da Sellerio). L'intervista è a cura di Cristian Raglio e l'accompagnamento musicale è affidato al pianista e compositore M. Stefano Gueresi.
Anche questa serata è resa possibile grazie al fondamentale contributo degli sponsor che sostengono l'attività del Caffé Letterario di Crema: Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca, Fapes di Sergnano, Comitato Soci Coop di Crema, libreria Il Viaggiatore curioso di Crema, Icas di Crema, il quotidiano La Provincia di Cremona e Crema e, naturalmente, la Fondazione San Domenico che ospita gli appuntamenti.
In questa nuova avventura Martin Bora, ufficiale del controspionaggio tedesco, viene inviato in Bretagna per indagare sull’omicidio della moglie del commodoro: e qui si immerge in un contesto ambiguo e sfuggente, agitato da passioni e interessi sotterranei di ogni tipo. Ci sono le molte amanti del commodoro, le strane abitudini del figlio, il cadavere della vittima spostato da un luogo all’altro dopo la morte. U n’ingente somma scomparsa, i traffici dei nazionalisti bretoni e le lotte intestine che dividono gli apparati del Reich. Nulla è come appare, cominciando dai panorami di una terra remota, dalle suggestioni arcane, dove i monoliti celtici si accompagnano alle croci-calvario dei cristiani. In questo lembo estremo del mondo la nebbia nasconde la verità, il vento sferza case e persone rendendo sfumati i contorni persino tra la vita e la morte. Martin Bora deve difendersi dagli agguati delle SS e dall’ostilità del commodoro verso la sua inchiesta, ma trova un aiuto inatteso in un personaggio realmente esistito: Ernst Junger, controverso scrittore e intellettuale, cantore dello spirito bellico ma non del nazismo e per questo invisoal regime. I superiori chiedono a Bora di tenere d’occhio Junger,ma i due scoprono di possedere più affinità chedistanze:«Non concedo a nessuno di impormi cosa leggere, chi incontrare, cosa pensare», dice lo scrittore, rispecchiando in pieno il sentire del giovane ufficiale. L’aiuto di Junger sarà prezioso e, dopo un secondo efferato delitto, Martin svela l’enigma. Ma in parallelo compie anche un’altra indagine: dentro di sé, nel senso di colpa che lo attanaglia dopo l’esecuzione di un militare tedesco accusato di diserzione, negli incubi che lo tormentano per le uccisioni di massa avvenute in Polonia. La sua coscienza reclama, e ottiene, che Bora - inflessibile nel credo del dovere - non tradisca il suo senso di pietà più autentico.Una sfida, per chi militacon l’uniforme della Germania nazista, che dilania il personaggio contribuendo a farne una creatura letteraria ‘vera’e affascinante. I «fuochi» disseminati nel libro sono tanti: i falò della resistenza francese, le fiammelle fatue ai confini con il soprannaturale delle notti in cui i morti sembrano tornare sulla terra, le passioni che si accendono ai bordi della guerra.
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