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'Vendono' la rivista della polizia al telefono, truffa in agguato

Il vicequestore Segre: non abbiamo incaricati per proporre gli abbonamenti

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

21 Dicembre 2016 - 08:43

'Vendono' la rivista della polizia al telefono, truffa in agguato

Nel riquadro il vicequestore Daniel Segre

CREMA - L’ultimo caso è stato segnalato martedì 20 al personale del commissariato: costosi abbonamenti a riviste di presunti gruppi di sostenitori della polizia, per centinaia di euro di spesa, proposti via telefono. E non solo da interlocutori tanto insistenti e sibillini nelle frasi, quanto sconosciuti; ma ‘l’invito’ a sottoscrivere il contratto sarebbe stato ribadito anche da chi si è qualificato come alto dirigente di uffici postali della capitale e persino funzionario del tribunale, sempre di Roma. E’ accaduto a una cremasca e non si tratta di una «novità», ammette il vicequestore Daniel Segre, al vertice degli uffici di pubblica sicurezza di via Macallè: «L’unica rivista ufficiale della polizia di Stato è ‘Polizia moderna’, acquistabile online. E comunque — rimarca il vicequestore — di certo non abbiamo incaricati che propongono gli abbonamenti con il sistema ‘porta a porta’».

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