L'ANALISI
15 Dicembre 2016 - 08:12
Gli archeologi al lavoro nel cantiere di Campisico di Capralba
CAMPISICO DI CAPRALBA - Gli scavi del metanodotto, ossia le trincee che accoglieranno gli immensi tubi del gruppo Snam da un capo all’altro dell’Alto cremasco, restituiscono nuovi tesori. Dopo la villa patrizia e i reperti dell’età del bronzo scoperti a Sergnano negli ultimi due anni, stavolta le vestigia emerse dalla terra smossa sono tardo romane, ossia databili tra la presa di potere di Diocleziano (284) e la caduta dell’impero d’Occidente del 476. Duemila i metri quadri su cui sono al lavoro, in gran segreto, decine di archeologi coordinati dalla Soprintendenza regionale.
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