L'ANALISI
02 Dicembre 2016 - 08:53
La campionessa Bebe Vio durante la serata al San Domenico
CREMA - Gli organizzatori della serata li avevano messi sul palco, ma alle sue spalle. Lei, invece, li ha voluti davanti a sè, per poter dialogare con loro. Per i tanti bambini che hanno ascoltato Bebe Vio, quella di giovedì 1 dicembre al San Domenico è stata la più bella lezione alla quale abbiano mai assistito. «Se avete un sogno, fatene il vostro obiettivo e adoperatevi per realizzarlo» — ha detto la campionessa paralimpica di Rio alla platea da tutto esaurito del San Domenico, formata da alunni piccoli e grandi, da docenti e da disabili. L’amputazione di tutti e quattro gli arti in seguito a una a meningite fulminante non le ha tolto la voglia di vivere e il suo racconto irrefrenabile, coinvolgente e entusiasta, ha contagiato tutti i presenti. Ospite del liceo Racchetti-Da Vinci (rappresentato dal dirigente Celestino Cremonesi) nell’ambito della rassegna ‘Romanzi in città’, accolta dal sindaco Stefania Bonaldi e dal delegato allo sport Walter Della Frera e intervistata da Sabrina Grilli, la 19enne fiorettista veneta è stata in sostanza autrice di un monologo mozzafiato, nel quale ha raccontato le sue gesta sportive ma soprattutto se stessa. «La cosa bella di essere un’atleta azzurra è viaggiare. Ragazzi, imparate l’inglese e girate il mondo».
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