SOS ACQUA
CREMA. IL CASO DON INZOLI
24 Novembre 2016 - 19:24
Don Mauro Inzoli
CREMA - Gli abusi sessuali nel suo studio in parrocchia durante gli incontri spirituali settimanali, durante la Confessione, in ospedale o durante un soggiorno a Rimini. E sui ragazzini di Gioventù studentesca, don Mauro Inzoli, leader carismatico di Cl, rettore del liceo linguistico Shakespeare e parroco de Santa Trinità, «una specie di idolo meritevole di venerazione», li ha commessi anche nella sua stanza d’albergo durante le vacanze estive a Falcade (Belluno) o in quella invernale a Grosseto. Abusi sessuali andati avanti per anni, «approfittando con spregiudicatezza della propria posizione di forza e di prestigio, tradendo la fiducia in lui riposta dai giovani nei momenti di confidenza delle proprie problematiche personali ed anche nel corso del sacramento della Confessione, ammantando talora le proprie condotte di significato religioso così confondendo ulteriormente i giovani».
E’ uno spaccato da brividi quello raccontato nelle venti pagine di motivazione della sentenza di condanna a quattro anni e nove mesi di reclusione nei confronti di don Inzoli, 66 anni, ribattezzato don Mercedes per il suo vezzo di girare sull’auto di lusso, per le molestie sessuali compiute, dal 2004 al 2008, su cinque ragazzi, 12 anni il più giovane, 16 il più grande, vittime di una «forte sottomissione psicologica». Sono i cinque minori che si erano costituiti parte civile e che don Inzoli ha poi risarcito con 25mila euro a testa.
Ma le vittime sono molte di più. Il gup parla di «una pluralità indiscriminata di soggetti, all’epoca minorenni», abusati «sin dalla metà degli anni Novanta». Casi prescritti.
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