L'ANALISI
15 Novembre 2016 - 12:20
PANDINO - Conosce un ragazzo su un social network, inizia una relazione sentimentale che ben presto diventa morbosa e opprimente fino a costringere la giovane a cambiare abitudini temendo per la propria incolumità. La 20enne si è infine rivolta ai carabinieri di Pandino che nel pomeriggio di lunedì 14 novembre hanno arrestato il molestatore, un 23enne residente in un paese vicino.
Tutto inizia su internet, su un social network. Lì, nell'ambiente virtuale - ha raccontato la ragazza ai carabinieri - ha conosciuto per caso un giovane, e ha accettato di incontrarlo e inizia una relazione. Il 23enne, fin da subito, si è dimostrato eccessivamente geloso e possessivo, tanto da costringere la 20enne a rifiutare offerte di lavoro dall'estero per averla sotto controllo. La giovane all’inizio ha scambiato tale comportamento opprimente come una forma di forte innamoramento, assecondando in parte le richieste del fidanzato. Almeno fino a quando sono diventate, a fronte ad alcuni rifiuti, vere e proprie minacce di violenza.
L’utilizzo dei social network e della messaggistica istantanea nella relazione era esasperato, tant’è che la ragazza, oltre a mostrare agli investigatori la gravità delle minacce, rivela loro anche la quantità di messaggi ricevuti dal 23enne: oltre 11.000. Questa grave e costante forma di vessazione l’aveva portata nel giro di pochi giorni a dover cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita. La 20enne non usciva di casa mai da sola, temendo che il giovane potesse mettere in atto le proprie intenzioni violente.
Nonostante questo, lo stalker vedendosi rifiutato è passato alle vie di fatto e si è presentato sotto casa della ragazza. L'ha aspettata e ha preteso di salire a bordo dell'auto. Ad un certo punto del tragitto, ha raccontato la ragazza ai militari, il molestatore ha tirato le via le chiavi e si è allontanato costringendo la ragazza a fare rientro a casa a piedi. Lo stalker però, con la scusa di avere le chiavi della macchina, ha ripreso nuovamente a molestare la giovane chiedendole un nuovo incontro per chiarire la situazione e per restituirle le chiavi.
La giovane, temendo che la situazione potesse però degenerare, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. All’incontro, avvenuto nel pomeriggio nella periferia del paese, hanno assistito, nascosti, anche i militari di Pandino e del Nucleo operativo di Crema che sono intervenuti bloccando e arrestando il 23enne.
Su disposizione del PM della Procura della Repubblica di Cremona, il molestatore è stato posto in regime di arresti domiciliari, in attesa del processo.
Si tratta del primo arresto per stalking, nonostante la legge n.119 sia entrata in vigore nel mese ottobre 2013 ed abbia inasprito le pene al punto di prevedere l’arresto obbligatorio nella flagranza di reato.
L’invito che viene rivolto alle vittime è quello di rivolgersi immediatamente alle forze dell'ordine per evitare che la situazione degeneri, evitando altresì di esporsi troppo e superficialmente nei social network, per non diventare vittime appetibili di malintenzionati.
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