L'ANALISI
18 Ottobre 2016 - 07:58
CREMA - Un ‘gruzzolo’ da oltre 100mila euro. E’ quanto i cremaschi (privati o imprese) sono stati disposti a far uscire dal portafogli per sostenere la cultura e il patrimonio storico-artistico del territorio. Molto più nei paesi che in città, dove tutto è ancora al palo. Crema ‘sogna’ la rinascita delle mura venete.
Un investimento, tra l’altro, che esce però dalla porta e rientra dalla finestra, con la possibilità di recuperare una percentuale della cifra donata. Come? Con l’Art bonus. Ovvero, l’agevolazione fiscale che il governo riserva a chi finanzia in progetti di restauro di edifici storici (interventi di categoria A), di sostegno alle attività dei luoghi di cultura (categoria B) o alla creazione e al mantenimento di enti senza scopo di lucro che svolgano attività nello spettacolo (categoria C). Requisito fondamentale del destinatario, la gestione pubblica.
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