L'ANALISI
11 Settembre 2016 - 09:27
I controlli nei parchi
CREMA - Quindici giovani, con precedenti penali alle spalle e nella gran parte stranieri, controllati nell’arco di un paio d’ore, sanato 10 in mattinata, fra le panchine dei parchi cittadini. «Inutile negarlo: continuano a frequentare i giardini pubblici e lì si incontrano», ammettono al comando dei carabinieri. E i ‘polmoni verdi’ cremaschi, soprattutto quelli del centro, restano pertanto osservati speciali. L’ultimo episodio, a riportare alla ribalta i mali dei vialetti alberati trasformati in postazioni fisse da piccole colonie di sbandati, risale ad appena quattro giorni fa: un marocchino trovato a terra sanguinante, verosimilmente preso a morsi alle orecchie durante una lite, consumata al parco di Porta Serio. Ma pochi minuti prima del ferimento e quindi del trasferimento in ospedale nel nordafricano, sempre nella fascia di città compresa fra piazza Garibaldi e piazzale Rimembranze, era stato solo l’intervento di una pattuglia della polizia locale ad evitare che due gruppi di teenager di origine straniera (da una parte romeni e dall’altra albanesi) venissero alle mani, dopo essersi dati appuntamento sul piazzale della stazione ferroviaria, per ‘regolare i conti in sospeso’. Il comandante dei carabinieri, il maggiore Giancarlo Carraro, l’aveva promesso: «Non verranno tollerate zone franche in città». Preannunciando «ulteriori servizi mirati», con la collaborazione dei colleghi della polizia locale, questi ultimi coordinati dal comandante Giuliano Semeraro. E puntuali, nella tarda mattinata del secondo sabato di settembre, militari del nucleo radiomobile e vigili hanno fatto il loro ingresso tra le aiuole a poche centinaia di metri dal ponte sul Serio. E non solo: ad essere passato al setaccio è stato pure il Campo di Marte, ossia il grande giardino incastonato fra via Crispi e via Medaglie d’oro, dove — ad agosto — un uomo era stato salvato in extremis dagli effetti di un’overdose di eroina.
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