L'ANALISI
02 Settembre 2016 - 09:20
CREMA - Il condizionale è sempre d’obbligo, visti i numerosi precedenti di speranze mal riposte, ma potrebbe essersi sbloccato in via definitiva l’iter, avviato ormai due anni e mezzo fa, per la realizzazione del secondo lotto milanese del raddoppio della Paullese. Si tratta, per intenderci, del tratto tra la rotonda di Paullo che porta al casello della Tangenziale est esterna milanese e il cavalcavia della Cerca, dove oggi comincia il percorso a due corsie per ogni senso di marcia. Come noto, da quasi tre anni il progetto era finanziato con 41milioni di euro di fondi regionali. A furia di aspettare, però, è scaduto il decreto ministeriale che garantiva all’opera «l’indifferibilità e l’urgenza», ossia, in ultima analisi, consentiva all’azienda vincitrice della gara, di entrare in azione senza dover attendere la risoluzione di tutti gli espropri. «Nelle scorse settimane questo passaggio tecnico si è finalmente sbloccato — chiarisce il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni —: è stato necessario che il progetto di riqualificazione passasse nuovamente sulla scrivania del Comitato interministeriale per la programmazione economica». L’ok del Cipe non ha dunque significato lo stanziamento di fondi, le risorse erano già allocate da tempo, ma ha di fatto ribadito nuovamente l’urgenza dell’opera, autorizzando a procedere.
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