L'ANALISI
19 Agosto 2016 - 09:02
CREMA - Una nonna adottiva. La realtà dell’immigrazione e dell’integrazione dei profughi in terra cremasca passa anche da storie come quella di Ibrahima Balde e Fode Toure e della loro nuova famiglia nel quartiere Sabbioni. Una storia che, in questo caso, non si caratterizza per rifiuto e tensioni e intreccia la vita di migranti dei due ragazzi senegalesi ospiti di cooperative cittadine, con quella della donna più longeva dei Sabbioni.
Agostina Spinelli, 101 anni a settembre, ha voluto quest’incontro qualche giorno fa, chiedendo al parroco fra Giuseppe Fornoni di poter realizzare il suo desiderio di conoscere alcuni dei ragazzi senegalesi che ormai fanno parte del gruppo parrocchiale e dell’oratorio.
In occasione delle giornate di festa per il patrono San Lorenzo, fra Giuseppe ha portato a casa di Agostina i due ragazzi. «Lì, davanti a un caffè si sono scambiati esperienze e racconti di quel che le loro vite hanno reciprocamente da dare all’altro», spiega il parroco. Un caffè che andrà moltiplicandosi in queste settimane. «I ragazzi si sono da subito affezionati ad Agostina — ribadisce Fornoni — e hanno già espresso la volontà di tornare a trovarla regolarmente, come parte del gruppo che si occupa di questo aspetto in parrocchia. Una sorta di nonna adottata».
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