SOS ACQUA
05 Agosto 2016 - 09:26
CREMA - Musulmani in chiesa. «Gesto e segno nuovo di speranza e dialogo. La presenza alla messa, non è per celebrarla. Ma per cogliere il momento in cui la maggior parte della comunità cristiana è presente, per incontrarla e dimostrare ai fratelli che non si condividono certi atti di terrore, che le cose debbano andare diversamente. Chi vuole capirlo, lo capisca. Chi si ostina a non capire, vada avanti per la sua strada. Ma l’invito è ad apprezzare e riconoscere i segni di apertura». Parla con fermezza il vescovo di Crema Oscar Cantoni rispetto alla partecipazione dei musulmani alla messa domenicale. L’iniziativa solidale era nata nello scorso fine settimana dalle comunità islamiche francesi dopo la strage nella cattedrale di Rouen con l’assassinio di padre Jacques Hamel. Ed è stata esportata in Italia, non senza polemiche anche in seno al clero cremasco.
Un’ideale risposta, indiretta, alle resistenze emerse da alcuni sacerdoti cremaschi, nei giorni scorsi, sulla possibilità di aprire la messa ai musulmani e a un loro intervento durante le celebrazioni. E ciò, nonostante a Crema non vi siano stati episodi — se non sporadici, limitati e spontanei — di partecipazione alle funzioni. Ma nulla di organizzato dalla Comunità islamica cremasca. E nulla che ora si organizzerà formalmente da parte della diocesi, anche se il vescovo precisa «che chi vorrà entrare in chiesa sarà sempre il benvenuto».
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