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ATTENTATO A NIZZA SULLA PROMENADE DES ANGLAIS

Un cremasco nell'inferno: ci siamo barricati in casa

Roberto Cortesi, fisioterapista: oggi l'atmosfera è spettrale

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

15 Luglio 2016 - 12:07

Un cremasco nell'inferno: ci siamo barricati in casa

Il camion bianco e nel riquadro Roberto Cortesi con il figlio

NIZZA - Anche un cremasco nell'inferno di Nizza. Roberto Cortesi ­- 44 anni, montodinese, noto fisioterapista di Crema - ­ si trovava giovedì 14 luglio proprio sulla Promenade des Anglais, a pochi passi da dove si è consumata l'attentato. Un camion lanciato a 80 chilometri orari sulla folla. Oltre 80 le vittime accertate, centinaia di feriti alcuni in gravissime condizioni.

"Non abbiamo subito avuto la percezione di quel che stava succedendo ­- racconta Cortesi – perché i fuochi d'artificio per la festa del 14 luglio (siamo qui in vacanza) coprivano i rumori. Ma la gente ha cominciato a correre, spaventata. E noi nel mezzo. Solo aver visto i poliziotti correre con le pistole in mano ci ha dato l'idea che qualcosa di grave fosse davvero successo. Io, mia moglie e mio figlio ci siamo subito barricati in casa, che per fortuna è a pochi metri. Ma oggi l'atmosfera è spettrale".

 

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