L'ANALISI
15 Giugno 2016 - 09:24
SPINO D’ADDA — Ha i giorni contati l’ordinanza che obbliga le prostitute che esercitano a bordo strada nel territorio spinese ad indossare giubbini catarifrangenti e, in aggiunta nelle ore notturne, anche i pantaloni a bande riflettenti. La nuova amministrazione di ‘Impegno per spino’, compagine civica con al suo interno una nutrita componente targata Pd, non rinnoverà il provvedimento in scadenza a fine mese. L’iniziativa, cavallo di battaglia della passata giunta Riccaboni — voluta un anno fa e poi difesa a spada tratta dall’ex vicesindaco leghista Luciano Sinigaglia — non piace al gruppo guidato dal sindaco. Prevede una multa di 500 euro per le professioniste del sesso che non rispettano l’ordinanza. A suo tempo, il provvedimento aveva destato parecchia curiosità, oltre a diverse polemiche. Spino era balzata agli onori della cronache nazionali. «La lasceremo decadere — si è limitato a confermare Poli —: rimarrà, invece, almeno per ora, l’altra ordinanza che multa i clienti delle prostitute e anche chi si ferma solo a scambiare quattro chiacchiere». Anche altri Comuni del Cremasco nei mesi scorsi hanno adottato il medesimo provvedimento. Tra questi Dovera, Pandino e Vaiano Cremasco, tutti paesi dell’asta della Paullese raddoppiata. E’ proprio lungo le strade di servizio della nuova superstrada che si concentra maggiormente il fenomeno della prostituzione.
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