L'ANALISI
12 Giugno 2016 - 16:45
Un controllo notturno dei carabinieri
VAILATE — Nei suoi 73 anni di vita, è stato multato quattro volte, di cui tre per divieto di sosta. Tutto qui. La sua fedina penale è pulita e quando il 3 giugno scorso lo hanno accompagnato nel carcere di Cremona per via di quella pistola trovata in un cantiere trent’anni prima e che da allora custodiva in una scatola nel cassetto del comodino, è trasecolato. Tre giorni di cella, poi, il 7 giugno, martedì, giorno dell’interrogatorio di garanzia, il gip, Pierpaolo Beluzzi, ha rimesso in libertà il muratore in pensione, incensurato, accusato di aver detenuto illegalmente una pistola con matricola abrasa: una Derringer a due colpi. «Una pistola che usavano le donne del Far-West — spiega l’avvocato Alessandro Zontini —. Non è vero che il mio assistito è stato seguito. Qualcuno ha avvisato i carabinieri che deteneva quell’arma e quando i militari si sono presentati a casa, lui era nell’orto. Gli hanno chiesto della pistola. Il mio assistito candidamente ha risposto che l’aveva e l’ha mostrata». Il legale racconta che quella Derringer «l’aveva trovata il figlio in un cantiere trent’anni prima. Il mio assistito l’ha messa in un contenitore delle vecchie videocassette Vhs e l’ha tenuta nel cassetto del comodino». La sera, il pensionato è stato condotto nella caserma dei carabinieri. «Gli hanno chiesto se volesse chiamare l’avvocato — ha proseguito Zontini —, ma lui ha detto di no, non immaginando quello che sarebbe accaduto».
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