L'ANALISI
04 Marzo 2016 - 11:10
Vitali con Bruttomesso e la lavorazione della cannabis
CREMA - Maria (il nome è di fantasia, per evidenti motivi di privacy) ha quattro anni e soffre di epilessia. Subiva due crisi a settimana, ora ne ha solo una ogni 25 giorni. E’ così da quando è passata da cure convenzionali all’uso di cannabis terapeutica. I suoi genitori, entrambi operai, spendono una media di 450 euro al mese per farla stare meglio. Benché il ministero della Salute abbia inserito lo scorso 30 novembre la cannabis tra le sostanze farmacologicamente attive disponendone le regole per prescrizione, preparazione e dispensazione (con criteri e regole rigidissime), la Regione Lombardia non prevede rimborsi. Quindi, per i genitori di Maria, è prevista la sola detrazione della spesa nella dichiarazione dei redditi. A prepararle la medicina è Davide Vitali, chimico farmaceutico alla farmacia Bruttomesso e docente a contratto alla facoltà di Farmacia di Pavia, dove si è laureato. Il laboratorio galenico dell’esercizio cremasco è stato il primo in Italia a fare analisi tossicologhe (mediante la collaborazione con il dipartimento di Tossicologia forense di Medicina legale del San Matteo di Pavia) indispensabili per fornire preparati a base di cannabis, e tuttora è uno dei soli tre che operano in questo senso (in Emilia e Puglia gli altre due). «La cannabis terapeutica — spiega — in molti casi è l’ultima possibilità per il paziente quando i risultati con i protocolli riconosciuti sono insoddisfacenti o quando sono troppi e gravi gli effetti collaterali che si verificano».
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