L'ANALISI
28 Febbraio 2016 - 11:41
Il commissariato di polizia di Crema
CREMA - Va in commissariato per testimoniare e torna a casa con una denuncia. E' successo a un 50enne cremasco nella mattinata di sabato 27 febbraio.
L'uomo, convocato dalla polizia di Stato in commissariato per essere sentito come testimone in una vicenda giudiziaria, è entrato nell’ufficio della squadra investigativa per deporre; mentre rendeva le proprie dichiarazioni, gli è scivolato dalla tasca posteriore un portadocumenti.
L’ispettore responsabile della squadra investigativa, incuriosito dalla forma del portadocumenti, che ricordava quello in dotazione alle forze di polizia, l’ha raccolto da terra e ha chiesto all’utente di mostrarglielo.
Con stupore ha così accertato che si trattava di un porta tesserino della guardia di finanza, accessorio acquistabile liberamente ma solo previa esibizione del tesserino di riconoscimento, al cui interno era stata inserita al posto del tesserino la tessera del codice fiscale del vecchio tipo.
E’ emersa anche una curiosa ulteriore particolarità, dato che al tesserino del codice fiscale, di colore bianco e verde e già idoneo ad essere confuso in caso di una rapida occhiata con un tesserino di servizio in uso alle forze di polizia, era stata aggiunta una fotografia dell’incauto cremasco, evidentemente con l’intento di simulare un documento di identificazione.
La situazione verrà ulteriormente approfondita per verificare se sia stato fatto un uso fraudolento del finto tesserino da finanziere, ma nel frattempo l’estroso possessore del documento - che non è stato in grado di fornire una spiegazione plausibile relativamente al possesso del porta tesserino - è stato denunciato per possesso di segni distintivi contraffatti , reato per il quale rischia una condanna alla reclusione dai due ai cinque anni.
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