L'ANALISI
03 Gennaio 2016 - 09:34
Nella foto d’archivio una classe elementare
CREMA - Basta classi pollaio, o problemi opposti per la carenza di iscritti, e stop alle lamentele dei genitori per i troppi stranieri in aula: in merito il ministero dell’Istruzione al massimo il 30% di bambini di origine non italiana. Con questi obiettivi il Comune e i tre istituti comprensivi della città sono pronti ad applicare, in vista dell’imminente apertura delle iscrizioni per il 2016-2017, la convenzione firmata lo scorso gennaio che regolamenta la formazione delle classi e il numero di alunni alle medie, alle primarie e alle materne. Alle elementari nessuna sede potrà avere più di due sezioni di remigini, tranne Borgo San Pietro e Ombriano, dove le presenze sono storicamente più numerose e dunque sono ammesse tre prime. Questo per evitare che i genitori scelgano solo una scuola, con conseguenti polemiche per il sovraffollamento, la necessità di aggiungere sezioni e il rischio di mancanza di spazi. Per gli alunni in lista d’attesa, infatti, ci sarà il trasferimento in altre scuole, compatibilmente con i posti disponibili e in accordo con i genitori. «Le ultime notizie che abbiamo dal ministero — spiega l’assessore all’Istruzione Attilio Galmozzi — spiegano che nel 2017 le classi potranno anche raggiungere il tetto del 50% di stranieri. Il senso di questa intesa è quello di mettere ad uno stesso tavolo i tre istituti comprensivi, ufficio scolastico territoriale e Comune che a vario titolo hanno competenze in materia. E’ evidente che puntiamo a rendere omogeneo il sistema, senza volerlo uniformare, ma cercando di correggere eventuali storture in partenza, non ultimo il sovraffollamento di alcune classi».
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