L'ANALISI
22 Dicembre 2015 - 09:54
A destra nella foto Torazzi alla cena dei giovani padani
CREMA - Galeotta fu la foto. Alt, il gossip, però, non c’entra nulla. Piuttosto una polemica tutta interna al fronte del no alla moschea, argomento che ha tenuto banco negli ultimi tre infuocati consigli comunali che hanno portato all’approvazione della variante che prevede in via Milano un’area per luoghi di culto che dovrebbe essere sfruttata da parte della comunità islamica. In città, è storia nota, sono state raccolte firme di chi è contrario, alcuni politici di centro destra ne hanno fatto una battaglia sui social ed è anche nato un comitato, ‘No alla moschea a Crema’ che nei giorni scorsi si è scagliato contro il consigliere leghista Alberto Torazzi. ‘Beccato’ venerdì a una cena con i Giovani Padani a Medolago (in provincia di Bergamo) mentre in sala degli Ostaggi infuriava il dibattito. «Invece di votare contro la moschea il consigliere Torazzi preferisce un piatto di tortelli! Vergogna! E’ questo il rispetto che hai nei confronti dei cittadini che ti hanno eletto? Alla cena era peraltro presente, come testimoniato da altre foto, anche Andrea Bombelli (segretario della circoscrizione cremasca della Lega). Di fronte a tutto questo cosa farà? Bombelli prenderà provvedimenti nei confronti di un suo tesserato per un tale comportamento?». Guanto lanciato, sfida accolta. Così Torazzi replica attraverso la sua pagina Facebook. Specifica di aver «stanato» il Pd che per bocca del capogruppo Gianluca Giossi ha ammesso: «sì, vogliamo la moschea a Crema, lavoriamo da 3 anni per dare a tutti la possibilità di pregare», per poi essere sbugiardato dall’assessore Matteo Piloni che ha parlato genericamente di area adibita a luoghi di culto e quindi non necessariamente a disposizione dei musulmani. Infine la stoccata al comitato No alla moschea: «E’ indecente che qualcuno, per invidia o per chissà quale frustrazione o interesse di cadrega, scriva, su di una pagina, che a parole dovrebbe combattere la moschea, cose ingiuriose non solo nei miei confronti ma soprattutto del movimento e dei suoi organi direttivi, quando tutti a Crema hanno visto chi combatte davvero la moschea e chi fa bla bla».
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