L'ANALISI
06 Dicembre 2015 - 09:15
Il candidato sindaco Luigi Poli
SPINO D’ADDA — A sei mesi circa dal voto amministrativo, il centro sinistra annuncia il suo candidato sindaco: torna in corsa Luigi Poli, 62enne perito elettrotecnico già assessore all’Urbanistica con la giunta guidata da Costantino Rancati nel quinquennio 2006-2011. La decisione è stata presa nel corso dell’ultima riunione, organizzata l’altra sera dal gruppo di lavoro dell’attuale minoranza. Sabato 5 dicembre Poli ha confermato la sua discesa in campo: «Me l’hanno chiesto in molti e, dopo un’attenta riflessione e un confronto con quelli che saranno i miei compagni di viaggio, ho deciso di accettare» . Al fianco di Poli è già sicura anche la candidatura di Enzo Galbiati, attuale capogruppo di ‘ViviSpino’ e, a sua volta, vicesindaco nella giunta Rancati. Nel caso il centro sinistra riconquisti il Comune — la competizione sarà con la lista ‘Progetto per Spino’ legata al centro destra che ricandiderà in toto la giunta attuale, sindaco Paolo Riccaboni compreso — Galbiati avrà il ruolo di vice di Poli. Inizialmente ipotizzata, la possibilità delle primarie interne al centro sinistra era stata abbandonata nei mesi scorsi. «Siamo al lavoro dalla scorsa primavera — ha spiegato ieri Poli — per analizzare la situazione del paese, produrre idee e proposte che possano caratterizzare il nostro programma e raccogliere le istanze degli spinesi, che ci hanno sottolineato bisogni e necessità. In questi cinque anni di pausa dall’impegno politico non ho comunque diminuito l’attenzione per il paese, seguendo sempre l’evolversi della situazione». Per ora, il candidato sindaco non entra nel merito dei singoli argomenti, anche se spende qualche parola per la situazione urbanistica spinese, tema che conosce in modo approfondito, vista anche la sua precedente esperienza amministrativa. «E’ chiaro che il nostro intendimento è quello di salvaguardare il suolo agricolo come bene primario, in ossequio anche alle norme di legge. Per questo motivo indicheremo il recupero degli stabili esistenti, di quanto è attualmente in stato di abbandono o vuoto, come nostra priorità». Oltre al ruolo ricoperto tra il 2006 e il 2011, l’impegno in politica di Poli risale ad oltre vent’anni fa. «Sono sempre stato un cattolico progressista e mi iscrissi al partito popolare di Mino Martinazzoli. Poi, quando venne fondata la Margherita, non rinnovai la tessera» ha aggiunto. Se sarà eletto Poli non lascerà il lavoro: sposato e padre di due figli ormai grandi, manda avanti uno studio di progettazione: «Per i prossimi tre anni non potrò andare in pensione — conclude — poi si vedrà».
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