L'ANALISI
06 Dicembre 2015 - 09:03
Il cantiere dell'ex scuola di Cl
CREMA - «Sono allo stesso tempo incazzato e sereno: Bordo si rivolga pure alla Procura, sono tranquillo, anzi lo invito a farlo». Da anni Bruno Bruttomesso è tornato a essere quel professionista che la città conosce, nella sua nuova farmacia, lontano dalle arcadie, (poche) e dagli inferni (tanti) dell’essere sindaco. Ma il passato per un amministratore non è quasi mai sepolto definitivamente. A resuscitarlo — ecco il motivo dell’arrabbiatura di Bruttomesso — ci ha pensato Sel. Venerdì 4 dicembre ha indetto una conferenza stampa in relazione al famoso milione di euro che regione Lombardia chiede a Crema, dopo la messa in liquidazione volontaria della Charis che ha lasciato come eredità il cantiere della irrealizzata scuola di Cl alla cascina ex Valcarenga. E’ stata mostrata una lettera a firma di Bruttomesso che secondo Franco Bordo, Attilio Galmozzi ed Emanuele Coti Zelati dimostrerebbe come il comune, nel 2008, abbia spinto il finanziamento alla Charis a sfavore di opere in scuole pubbliche che già erano state approvate dal consiglio comunale e inserite nel Burl. «Mi è dispiaciuto — prosegue l’ex sindaco — vedere ancora il mio nome sui giornali per questa vicenda. Ma non mi spaventano certo le parole di persone che mi sembrano in stato confusionale. Io ho lavorato per il bene della città e sono ancora dell’idea che quel progetto era molto valido, era una bella idea per Crema. Di certo non potevamo immaginare come sarebbero andate a finire le cose con la Charis». Ma anche l’ex sindaco leghista individua un ‘colpevole’: «Semmai è la Regione che deve spiegare come mai ha accolto la nostra richiesta, visto che il nostro compito è stato quello sostanzialmente dei ‘passacarte’. Quanto alla lettera, che io ho firmato, ma che è stata scritta dagli uffici tecnici, posso rilevare la stranezza, lo ammetto, di quel passaggio dove si dice che tanto la regione non avrebbe mai finanziato gli interventi che comunque non consideravamo più prioritari». Non lo scompone nemmeno l’ipotesi che un domani gli amministratori possano essere chiamati a rispondere in solido di quel milione, così come paventato da Sel. «Visto come siamo conciati in Italia — conclude Bruttomesso — sa che le dico: io ho la coscienza a posto, sono in buonafede, facciano quello che vogliono, sono pronto anche ad andare in prigione». Intanto la ‘piazza’ fa sentire la sua voce. E qualcuno del centro destra — Simone Beretta, intercettato sabato 5 dicembre in centro a Crema — fa notare maliziosamente che il Pd, si è ben guardato dall’appoggiare Sel in questa iniziativa. Nei giorni prossimi (forse già domani) Forza Italia terrà una conferenza stampa per rintuzzare le accuse e per ribadire l’estraneità dei suoi amministratori (e, in generale, dell’ex giunta) in merito a responsabilità politiche o amministrative.
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