L'ANALISI
15 Ottobre 2015 - 15:37
Don Mauro Inzoli
CREMA - Abbracci, baci, carezze, palpeggiamenti e altro, commessi su cinque minorenni, 12 anni il più piccolo, 16 il più grande, del gruppo Gioventù studentesca di Comunione e Liberazione, di cui è stato il capo carismatico per tre decenni, già condannato dalla Santa Sede a una «pena medicinale perpetua». Con l’accusa di violenza sessuale, il procuratore, Roberto di Martino, ha chiesto il rinvio a giudizio di don Mauro Inzoli, 65 anni, detto «don Mercedes» per la sua passione per le auto di lusso, confessore personale di Roberto Formigoni. Violenza sessuale con «abuso di autorità derivante dalla sua posizione molto nota e carismatica».
Perché don Inzoli non era solo il capo del movimento fondato da don Giussani. Era anche il direttore del liceo linguistico Shakespeare e parroco della Santissima Trinità. Uno, per dirla con i genitori di uno dei ragazzini, che «era una specie di idolo meritevole di venerazione».
Cinque vittime e otto episodi contestati, mentre altri quindici sono caduti in prescrizione.I fatti più gravi sono quelli che avrebbe commesso ai danni di un dodicenne e di un tredicenne, per i quali si rischia una condanna fino a dodici anni di reclusione. Don Inzoli aveva chiesto un patteggiamento non formalizzato. La procura ha detto no. Il caso finirà davanti al giudice dell’udienza preliminare. Gli abusi si sarebbero verificati tra il 2004 e il 2008 e non solo nello studio di don Inzoli, nel quale le famiglie mandavano i figli per il ‘perfezionamento spirituale'. In tre casi, lo scandalo sessuale sarebbe ambientato in luoghi di villeggiatura, dove i ragazzi trascorrevano le vacanze nelle strutture di Cl.
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