L'ANALISI
03 Ottobre 2015 - 11:02
Un automezzo ecologico per la raccolta rifiuti a Crema e nel Cremasco
CREMA - Si avvicina l’ora della verità per il destino della gara d’appalto ‘igiene urbana’ di Scrp per la raccolta e gestione dei rifiuti nel Cremasco — un affare da 150 milioni di euro — e i palazzi della politica entrano in fibrillazione. Come è noto, alcune sentenze di fatto estrometterebbero dalla partita Linea Gestione, la partecipata del gruppo Lgh, attuale fornitrice del servizio. Con questo scenario, tre le ipotesi analizzate venerdì sera, 2 ottobre, nella riunione del comitato ristretto dei sindaci cremaschi, alla presenza di Guido Ongaro di Madignano, presidente della conferenza dei primi cittadini: ‘in house’, cioè liberi tutti e ogni Comune si farà la propria gara d’appalto, sospensione della gara e sua continuazione. Per ora, nessuna delle tre opzioni è stata scelta. Due lunedì fa si era conclusa la fase preliminare, con il deposito delle dichiarazioni di interesse. Ne sarebbero giunte tre, un numero considerato inaspettatamente basso dalla stessa Scrp. Si tratterebbe della stessa Linea Gestioni, di Amsa (società del gruppo A2A, che sta per convolare a ‘nozze’ con Lgh avendo avanzato una proposta di fusione) e della Sangalli srl che gestisce servizi al cittadino a Monza e in altri quatto centri urbani. Il velo verrà tolto nella serata di lunedì 5 ottobre da Pietro Moro, che sarà protagonista di un incontro informativo con i sindaci soci di Scrp e dal quale — si dice — potrebbero uscire anche sorprese (l’incontro è previsto per le 19 in comune a Crema, e sarà preceduto da una riunione della conferenza dei sindaci). Si diceva della fibrillazione della politica. E’ iniziata una settimana prima dell’appuntamento clou. Ad aprire le ‘danze’, lunedì scorso, di mattina, un summit bipartisan tra sindaci. Erano presenti, tra gli altri, Stefania Bonaldi di Crema, Gabriele Gallina di Soncino, Gianni Rossoni di Offanengo, Maria Luise Polig di Pandino, Pietro Fiori di Castelleone e Ongaro. Con loro l’avvocato Luca Lanzalone, legale del Comune di Crema. Lunedì sera sera il centrodestra ha riunito i suoi. Assieme a Francesco Borsieri, vice presidente di Scrp, c’erano, tra gli altri, ancora Rossoni, Laura Zanibelli, consigliere Ncd di minoranza a Crema, i sindaci Attilio Polla di Romanengo e Luca Giovanni Guerini di Ripalta Guerina. Nell’occasione, Simone Beretta, consigliere di Forza Italia a Crema, si è detto contrario alla sospensione della gara auspicando una celere conclusione del processo di fusione tra A2A e Lgh. Stasera il centrodestra si riunirà di nuovo e altri incontri sono previsti per domani mattina. Sulla questione sono intervenuti anche i 5 Stelle con un comunicato — dal titolo inequivocabile ‘Bando rifiuti del cremasco: Fantozzi avrebbe fatto meno danni del Pd’ — con il quale si punta il dito contro le spese per «i due studi legali per il bando e un terzo studio per controllare i controllati e di una persona appositamente assunta per coordinare tutti quanti. (...) Nonostante questa pletora di consulenti, oggi la gara è ferma, anzi forse addirittura da cestinare». A questo punto le ipotesi, sono due, secondo il deputato Danilo Toninelli e in consiglieri comunali Christian Di Feo e Alessandro Boldi: «La prima è che i legali, consulenti della Scrp difesi a spada tratta dal sindaco Bonaldi non volevano che venisse escluso dalla gara il vincitore annunciato, la Linea Gestioni. Oppure siamo di fronte ad una scena fantozziana in cui gli attori protagonisti, soprattutto piddini, si contendono lo scettro del più incapace». I 5 Stelle chiedono dunque a Bonaldi di «revocare l’incarico ai consulenti che hanno contribuito a causare questo pastrocchio chiedendo loro di risarcire, alla società pubblica committente, i danni provocati».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris