L'ANALISI
30 Settembre 2015 - 09:30
Umberto Codecà con la mamma Barbara Festini
CREMA - Quando il diritto allo studio viene negato. Quando a un alunno disabile viene fatta mancare la necessaria assistenza. Quando i genitori sono messi nelle condizioni di dover tenere a casa il proprio figlio.
E' la storia di Umberto Codecà, 17enne di Crema che frequenta la classe terza del corso professionale dell'istituto agrario Stanga.
"Mio figlio - spiega la mamma Barbara Festini - ha gravi problemi. Quando era in prima, era seguito da un assistente ad personam per 24 ore alla settimana. L'anno scorso sono calate a 20 e già ci furono grosse difficoltà per ottenerle. Quest'anno, le ore sono state dimezzate, riducendosi a 10 alla settimana. Ciò significa che Umberto entra in classe sempre un'ora dopo i compagni e il pomeriggio deve uscire due ore prima". Se l’alunno riesce a frequentare almeno in parte le lezioni è soltanto grazie all'impegno e alla sensibilità dei docenti dello Stanga. "In estate - continua la mamma - la Provincia ci ha avvertito che, a causa dei tagli ai finanziamenti, si sarebbero potuti avere problemi riguardo al trasporto e all'assistenza. Ora ci stiamo organizzando insieme ad altri genitori per un'azione comune. Del trasporto me ne occupo io, ma senza un’adeguata copertura assistenziale, mio figlio non potrà frequentare la scuola e partecipare ai progetti che potenziano la sua autonomia e ci aiutano a progettare la sua vita futura".
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