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GARA CONTESTATA

"Rifiuti, scenario cambiato"

I sindaci ora prendono tempo. L'attuale gestore piace ma sarebbe fuori, conferenza riconvocata a dopo il 21 settembre

foto: Marinoni

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redazione@laprovinciacr.it

18 Settembre 2015 - 11:12

"Rifiuti, scenario cambiato"

I sindaci cremaschi riuniti in municipio a Crema

CREMA - Alla fine i nodi sono venuti al pettine: i sindaci cremaschi sono stati chiamati ieri pomeriggio in sala dei ricevimenti del municipio di Crema per fare il punto sulla situazione della gara d’appalto per il servizio di igiene pubblica, cioè la raccolta e la gestione dei rifiuti, indetta da Scrp, dopo la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 6 agosto che di fatto impedisce a Linea Gestioni di partecipare avendo inserito meccanismi selettivi assai penalizzanti per chi potrebbe trovarsi in situazione privilegiata. Uno scenario kafkiano: il servizio attualmente erogato piace a tutti ma è destinato a passare certamente in aChe fare, dunque? Se lo sono chiesto i sindaci, giovedì 17 settembre, nel corso di un incontro curiosamente chiuso alla stampa da Guido Ongaro, Madignano e presidente della Conferenza dei sindaci («Peggio del Minculpop», ha commentato più di un primo cittadino presente, convinto che sarebbe stato meglio la massima trasparenza). Al termine di una lunga e articolata discussione, nel corso della quale non sono mancati spunti polemici, Ongaro ha diffuso il documento approvato dai sindaci, che hanno optato per una posizione attendista: «La conferenza dei sindaci attenderà dalla società Scrp, stazione appaltante che nelle scorse settimane ha dato avvio alla raccolta di manifestazioni di interesse per la gara del servizio di igiene ambientale, raccolta che ha termine lunedì 21 settembre, formale comunicazione delle manifestazioni di interesse pervenute. La conferenza dei sindaci tornerà a riunirsi nelle prossime settimane». Tradotto in pratica, significa che dopo quella data lo scenario potrà cambiare sensibilmente perché, come si legge ancora nel documento, «oggi gli scenari, sia sul piano territoriale, normativo, e della giurisprudenza si sono modificati rispetto a quando, diversi mesi fa, i vari consigli comunali hanno dato indicazioni ai sindaci perché ci si muovesse sul versante dell’affidamento mediante gara». La complessa situazione è stata illustrata dall’avvocato Luca Lanzalone, consulente del Comune di Crema per l'intero piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie. Questo «scenario diverso» deriva da due sentenze relativi a situazioni analoghe: quella del Tar di Brescia del 16 luglio 2012 confermata e approfondita poi dal Consiglio di Stato lo scorso 6 agosto. I giudici romani, in particolare affermavano che «i soggetti titolari di posizioni privilegiate non potevano più avvalersene partecipando alle procedure competitive» poiché «l’acquisizione di una più commesse era avvenuta senza sottoporsi al meccanismo selettivo capace di individuare l’offerta oggettivamente migliore». La sentenza del Tar si era avuta già prima dell’apertura della gara e proprio questo è stato il tema del fronte polemico più caldi di una discussione nella quale sono intervenuti, tra gli altri, anche Paolo Riccaboni di Spino, Gianni Rossoni di Offanengo, Antonio Grassi di Casale e Giovanni Calderara di Agnadello. «Perché arrivare a riflettere sul da farsi solo a ridosso del compimento della gara e perché i sindaci non sono stati informati per tempo?», è stato chiesto. E ancora: ci sono responsabilità politiche in questo senso? Alcuni sindaci nelle settimane scorse si erano già detti favorevoli allo stop della gara e a una trattativa con l’attuale gestore per ottenere sconti sulle tariffe e Simone Beretta, consigliere di Forza Italia e Crema ha proposto che lunedì se ne parli in aula degli ostaggi. ltre mani.

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