L'ANALISI
12 Settembre 2015 - 19:34
CREMA - L’arciere in bronzo e il suo basamento, restituiti alla città nel loro splendore, così come si presentarono 91 anni fa, quando venne inaugurato il monumento ai caduti di piazza Trento e Trieste, realizzato dalla scultore Arturo Dazzi su incarico della famiglia Marazzi. Sabato 12 settembre grazie al gruppo culturale ‘L’Araldo’, che ha investito nei restauri circa 35mila euro, e al lavoro della curatrice Veronica Moruzzi, i cremaschi hanno potuto ammirare di nuovo l’opera che troneggia al centro dello slargo del teatro San Domenico. Una cerimonia a cui hanno presenziato tutte le associazioni di ex combattenti e d’Arma e le autorità militari e civili, a cominciare dal sindaco Stefania Bonaldi. Tra gli ospiti anche Mario e Alessandro Marazzi che hanno ringraziato l’Araldo e gli altri fautori del recupero della statua voluta dalla famiglia. La benedizione è stata impartita dal cappellano militare don Andrea Aldovini, mentre la cerimonia è stata accompagnata dalle musiche del corpo bandistico Giuseppe Anelli di Trigolo. Nel suo discorso, il presidente dell’Araldo Mario Cassi ha ricordato l’impegno profuso dai soci e dal presidente onorario Ferrante Benvenuti per restituire alla città il monumento: «Un’opera meritoria» ha ricordato poi il sindaco, ricordando anche al restauro della statua di Vittorio Emanuele II che l’Araldo aveva condotto a compimento due anni fa, riportandola alla posizione originaria in piazza Moro. I 121 cittadini di Crema morti sui campi di battaglia della prima guerra mondiale hanno di nuovo un monumento degno di tal nome che ne ricorda il sacrificio anche alle generazioni attuali.
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