L'ANALISI
10 Settembre 2015 - 09:29
CREMA - A Milano e in altre grandi città, del Nord ma non solo, le bande di laitnos sono ormai considerate un vero e proprio fenomeno metropolitano, con risvolti criminali tali, da far interessare di loro — oltre ai sociologi — i reparti investigativi più esperti, soprattutto. A Crema, sono ancora allo stato embrionale. Ma vengono monitorate passo passo, come conferma lo stesso dirigente del commissariato, il vicequestore Danile Segre: «Li teniamo d’occhio, certo. E ne abbiamo già identificato la pressoché totalità dei componenti. Per ora le caratteristiche non sono preoccupanti, ma vogliamo evitare che lo diventino». Una trentina, complessivamente, i componenti noti.
Ben inteso, allo stato attuale non si è andati oltre le zuffe, o ‘spedizioni punitive’ che dir si voglia. I componenti cremaschi non sono affiliati alle ben strutturate organizzazioni milanesi, che prevedono vere e proprie prove di dimestichezza criminale, prima di aprire i propri ranghi a nuovi ingressi. «Al più — spiega Segre — ne imitano alcuni segni distintivi, come il ricorso a tatuaggi».
Alcuni dei componenti sono minorenni e spesso si tratta di ragazzi disoccupati. L’età media è compresa fra i 17 ed i 20 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI E FOTO
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris