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SPINO D'ADDA

«Col giubbino catarifrangente
niente multa ma piaccio meno»

Le prostitute africane rispettano l'ordinanza del sindaco di Spino, le giovani dell’Est: ‘Meglio andarsene’

Stefano Sagrestano

Email:

mteschi@laprovinciacr.it

06 Settembre 2015 - 10:18

«Col giubbino catarifrangenteniente multa ma piaccio meno»

SPINO D’ADDA — Le ragazze africane stanno già rispettando l’ordinanza e indossano i giubbini catarifrangenti; le giovani dell’Est Europa, invece, sono più restie e venerdì sera non avevano indosso l’abbigliamento reso obbligatorio dal provvedimento comunale firmato una settimana fa dal sindaco Paolo Riccaboni: qualcuna di loro avrebbe deciso di andarsene da Spino, altre hanno spiegato al comandante della polizia locale Gaetano Papagni, all’agente Alberta Secchi e al vicesindaco Luciano Sinigaglia che si adegueranno. Il primo pattugliamento straordinario da parte dei vigili, organizzato tra venerdì sera e ieri mattina, in applicazione dell’ordinanza, è servito ad informare le prostitute che lavorano lungo le strade di collegamento tra il paese e la Paullese raddoppiata e sulla provinciale uno. E’ su queste arterie, infatti, che il provvedimento è valido. Papagni ha consegnato alle ‘lucciole’ la copia dell’ordinanza specificando che verranno sanzionate con 500 euro di multa se sorprese dalle forze dell’ordine senza giubbino catarifrangente e, dalle 18 alle 8, anche dei pantaloni a bande riflettenti. Come detto, le professioniste del sesso di origine africana, che esercitano durante le ore diurne sulla provinciale per Boffalora, paiono aver recepito il messaggio. Solitamente sono quattro o cinque, ieri mattina erano in tre: tra loro Pamela e Giulia, entrambe del Ghana: hanno tra i 26 e i 30 anni, sono in Italia da qualche anno e vivono tra Lodi e Piacenza. Ieri, all’arrivo del comandante Papagni avevano con sé il giubbino catarifrangente, precedentemente consegnato loro dal Comune su iniziativa del vicesindaco che ne aveva acquistati alcuni di tasca propria. Lo hanno prontamente indossato: «Così però non piaccio ai miei clienti — si è lamentata la seconda —: comunque se è obbligatorio vedrò di tenerlo addosso». Anche una loro collega nigeriana, 30enne e da quattro anni in Italia, aveva con sé il giubbetto e lo ha indossato non appena l’auto della polizia locale si è fermata davanti a lei. Discorso diverso, invece, per le ragazze dell’Est Europa, in media quattro o cinque a notte e presenti soprattutto nei fine settimana. «Se vorrò indossare giubbino e pantaloni lo farò, altrimenti che mi diano la multa: oppure deciderò di andarmene da un’altra parte» ha affermato una romena di 22 anni. La ragazza è stata controllata e avvertita dell’entrata in vigore dell’ordinanza venerdì sera nel piazzale della stazione di servizio Tamoil sulla vecchia Paullese. Poco distante, all’altezza della rotatoria che porta verso Pandino una seconda romena, 30enne ha ricevuto il medesimo avviso della collega. Solitamente, ma venerdì sera non c’era, nella zona esercita anche un’ucraina che nelle scorse sere aveva spiegato ai vigili di volersene andare. Ultimata la fase di informazione alle prostitute, nelle prossime occasioni scatterà la tolleranza zero: «Le ragazze — ha chiarito il vicesindaco — sono state avvisate, dunque se verranno sorprese senza l’abbigliamento adeguato saranno multate con 500 euro».

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Commenti all'articolo

  • lonigro43

    06 Settembre 2015 - 11:36

    con i giubbini, occorrono anche i preservativi catarifrangenti ?

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